Capostipite dei tanti formaggi freschi prodotti con latte di capra, a pasta molle, di colore bianco, il formaggio caprino è gradevolmente acidulo e aromatico. Da qualche anno vive un successo commerciale crescente, perché aumenta il numero degli estimatori del formaggio di capra ma anche per il continuo sviluppo di intolleranze al latte vaccino e ai formaggi da esso ottenuti
5 ricette con il caprino: Burger di spinaci e fagioli – Mini quiche di patate e caprino con rucola e tarassaco – Paté di avocado e caprino – Torta alla curcuma con radicchio, caprino e pinoli – Carpaccio di carciofi con caprino alla menta
Originario delle aree di collina e montagna tipiche degli allevamenti di pecore e capre, il caprino è oggi prodotto anche in pianura. Il caprino fresco si ottiene grazie alla coagulazione prevalentemente lattica del latte di capra intero o parzialmente scremato, lasciato a riposo per 24 ore a 15 °C. dopo la coagulazione, la pasta viene trasferita in teli per la separazione dal siero. Successivamente, alla bianca pasta viene aggiunto il sale e dopo l’impasto si modellano le forme in piccoli cilindri, per il consumo fresco, mentre per la stagionatura a crosta fiorita, cioè con lo sviluppo delle muffe caratteristiche, sono utilizzate anche le forme tronco-coniche o, tronco-piramidali.
Profilo sensoriale
In genere, il caprino fresco si presenta con colore bianco candido tipico della caseina caprina, e con odore lattico intenso. Può offrire note d’alpeggio vegetali e floreali. In bocca conferma prima la sua tipica agra freschezza e poi, al caldo del palato, la complessa aromaticità del latte. La pasta è poco coesa, si scioglie bene in bocca e grazie all’adesione al palato prolunga la sua persistenza aromatica. I profili sensoriali dei caprini a crosta fiorita sono diversi e pronunciati.
Ecco alcune proposte per utilizzare il formaggio caprino in cucina.