“Oggi i caseifici biologici sardi stanno pagando ai produttori 85 centesimi al litro di latte (oltre il 40% di premio) e quando quello convenzionale veleggiava sugli 80 centesimi, pagavano il latte biologico 1 euro al litro, con un premio di circa il 25%”. Roberto Zanoni, presidente di AssoBio, commenta - come si legge sul Salvagente - la protesta dei pastori sardi ribadendo che è fondamentale scegliere strade alternative. “E’ necessario pagare un prezzo che compensi in misura giusta i diversi anelli della filiera, ricordando che ogni volta che il buyer di un supermercato o un consumatore acquistano un prodotto a prezzo troppo basso stanno stringendo il cappio alla gola di un agricoltore” dice Zanoni, “Nel settore biologico questo non accade ed è una delle ragioni per cui il numero di aziende è in costante crescita, assieme alla consapevolezza dei produttori e alla domanda dei consumatori”.
Assobio fornisce alcuni dati emblematici: nel 1991 le aziende agricole erano 3.023.000 (all’epoca quelle biologiche erano solo 4.189), nel 2017 sono crollate a 1.145.000 (solo negli ultimi tre anni più di 320mila han chiuso i battenti), mentre quelle biologiche salivano a 66.773 e il loro ritmo di crescita non accenna a diminuire. “In sostanza, i prezzi che non coprono i costi condannano le aziende al fallimento: dal 1991 al 2017 le aziende agricole italiane si son più che dimezzate, mentre quelle biologiche sono aumentate di 16 volte” sostiene l’associazione.