Il nome di questo studio appena pubblicato sul Faseb Journal è un po’ inquietante: A maternal “junk-food” diet reduces sensitivity to the opioid antagonist naloxone in offspring postweaning” che grosso modo significa che una dieta condotta durante la gravidanza a base di cibo-spazzatura, riduce nei neonati la sensibilità al naloxone, un antagonista degli oppioidi. In parole povere, i ricercatori australiani autori dello studio hanno nutrito alcune femmine gravide di animali da laboratorio con cibi ricchi di grassi e zuccheri, il cosiddetto junk-food. Una volta nati, i cuccioli risultavano meno sensibili agli oppioidi (ossia sviluppavano una resistenza), i composti rilasciati dal cervello durante il consumo di alimenti ricchi di grassi e zuccheri e capaci di dare una sensazione di benessere. Desiderando questa sensazione piacevole, i cuccioli cercavano di superare questa sorta di assuefazione consumando dosi di junk-food sempre maggiori. Seguendo un meccanismo ormai noto anche nell’uomo e tra le principali cause dell’epidemia di obesità che esiste negli Stati Uniti.
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