Natural design
Riciclo: come arredare casa a impatto zero

come arredare casa
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Vecchi legni, latta, pezzi di barche, sacchi di juta sono tutte materie prime utilizzate per creare pezzi unici d’arredamento e oggetti a impatto zero. Idee per arredare casa in modo naturale e creativo
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Foto di Algranti LAB

Lo dicono anche le statistiche: superati i trent’anni farsi nuove amicizie è più difficile. Figuriamoci se, al primo invito a cena del “candidato”, scopriamo che il suo soggiorno è un copia-incolla del nostro. Quale affronto! Per fortuna l’arredamento fast-food sembra lasciare il passo a un approccio più green che spinge al recupero del tempo (per scegliere), dell’originalità (creazioni sartoriali e pezzi unici) e dei materiali di scarto (sì, i rifiuti). L’economia circolare dell’interior design attiva un circuito virtuoso che plasma il nuovo a partire dal vecchio e accantona le grandi produzioni in serie per esaltare il lavoro artigiano. Segnatevi due termini da conoscere assolutamente per approcciare all’arredamento sostenibile: recycling e upcycling. Oltre agli indirizzi di questi amanuensi dell’home decor e dell’arredamento funzionale capaci di trasformare un legno spiaggiato in un pezzo di design, o la poltrona della nonna nell’oggetto del desiderio della nipote ecologista.

Upcycling

Dare nuova vita, e dunque una collocazione diversa, a un oggetto datato, in maniera creativa così da esaltarne l’unicità e aumentarne il valore. Ad esempio: una cupa cassettiera vecchio stile, dopo un attento lavoro di restyling, può diventare il pezzo must di un giovane appartamento stiloso.

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Recycling

I componenti di uno o più oggetti e materiali di scarto vengono lavorati e assemblati per creare un pezzo unico e originale. Ad esempio: i resti delle lavorazioni industriali, a seguito di un trattamento professionale, si trasformano nella materia prima utile per realizzare mobili e complementi d’arredo ex novo. 

Sacchi di juta che diventano tappeti

I sacchi di juta naturale utilizzati per il trasporto del caffè con la trama più fitta e resistente vengono accuratamente scelti e abbinati alle stoffe ricamate a telaio o sottoposte a stampa digitale, nel laboratorio Tappeti Volanti di Davide Gualterio. Dopo l’igienizzazione i sacchi di juta vengono riempiti di imbottitura morbida e trapuntati con la stoffa per diventare degli originali tappeti, confortevoli anche per i pet di casa. Ce n’è per tutti i gusti e i credi artistici.

Mobili stampati 

E se stampare i mobili in 3d rappresentasse la nuova frontiera dell’arredo sostenibile? R3direct, a Lucca, utilizza granuli di plastica riciclata per realizzare sculture e oggetti d’arredo e d’esposizione. Grazie ai prototipi disegnati si azzera la produzione di materiali di scarto e la durevolezza del risultato scongiura l’effetto usa e getta.

Stile industrial con materiali di recupero 

Legno delle assi di ponte, ferro che arriva dalle industrie, alluminio recuperato, rame di tetti e grondaie vengono riciclati da Pietro Algranti per allestire mobili e complementi d’arredo davvero creativi, con il sapore dello stile industrial e boho chic. Tutto ciò nel laboratorio milanese Algranti LAB, inserito nel quartiere Isola, e fondato da Costanza Algranti nel 1997. Cucine, poltrone, librerie, ma anche lampade, quadri e molto altro, tutto con una finissima cura per il più piccolo dettaglio.

Riparare i ricordi 

Foto: Cassettiera Brienne

Trovare la bellezza lì dove è più nascosta, mixando colori, proporzioni e ricordi. È questo il lavoro di un restylatore secondo gli abruzzesi Lorenza Casmiri e Simone Spadaccini di Chieti, che riportano alla luce, con un aspetto unico e attuale, vecchi complementi d’arredo abbandonati e scoloriti, eppure custodi di una storia, nel loro laboratorio Garret’s memories. Proprio come è successo a Brienne, la credenza che negli anni ’50 ha lasciato la Svezia per arrivare in Italia e ora ha tutta una vita davanti.

Credenza o pupazzo? 

Gioco, intuizione e ironia tramutano il legno e la ferraglia di recupero nei “pupazzi”, dei piccoli mobili polifunzionali che sembrano parlare, come un Pinocchio. Il Pupazzo #14 ha una lavagna come piano d’appoggio. Finisce in salotto o in camera per le note di fine giornata. Poi credenze, dispense, tavoli e scrittoi che integrano legno massello e di recupero con interventi di pittura, ma anche con latta, rame e ferro. È quello che viene realizzato a Laquercia21, in provincia di Terni, un laboratorio di falegnameria davvero sperimentale.

Lampade marine 

Nel cuore del Salento e a pochi passi dal Mar Ionio, Paolo Zippari raccoglie i legni spiaggiati durante le sue passeggiate in riva al mare. Le forme uniche disegnate dall’andirivieni dell’acqua salata sono la materia prima di lampade, lumi, lumetti e piantane che compongono le sue collezioni di light design con paralumi realizzati a mano e finiture in ferro, ceramica, acciaio e pietra leccese, nel suo atelier laboratorio Legnointesta a Nardò, in provincia di Lecce.

Pezzi di laguna veneta

Foto: Pieces of Venice

È l’amore per la città di Venezia ad aver spinto Luciano Marson e la moglie Karin Friebel a ideare Pieces of Venice: un’impresa sociale ad economia circolare che crea souvenir e oggetti utili a partire dal riciclo dei materiali dismessi della laguna, come il legno delle vecchie bricole. Sorprendentemente trasformato, tra le altre cose, in un set di tovagliette all’americana dedicate ai quattro famosi ponti del Canal Grande. Le lavorazioni sono a opera della Cooperativa Sociale Futura che si spende per il riscatto e il reinserimento delle persone meno fortunate. I rivenditori sono molti, anche oltreoceano, e trovate l’elenco sul sito internet. I principali si trovano a Venezia e sono Il fondaco dei Tedeschi, al Ponte di Rialto, ed Emilio Ceccato a Sestiere San Polo. 

Riciclo: come arredare casa a impatto zero - Ultima modifica: 2023-07-14T08:01:04+02:00 da Sabina Tavolieri

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