Ogni volta che mangiate un piatto di spaghetti entrate in ansia per la vostra linea? Eppure più di uno studio scientifico ha ormai dimostrato che la pastasciutta – ovviamente in porzioni e condimenti equilibrati – oltre a essere un fantastico piatto si può considerare un’alleata della dieta.
Per tutti va ricordato un articolo, che ha indagato proprio gli effetti sul girovita degli italiani e il consumo di pasta, pubblicato su Nutrition & Diabetes. Gli autori hanno analizzato i risultati di due importanti studi effettuati sulla popolazione italiana (Moli-sani e INHES) concentrandosi sulla relazione tra consumo di pasta e alcuni parametri come il peso, il girovita e il rapporto girovita-fianchi. Tutti indicatori della presenza di grasso viscerale che è quello più “pericoloso” perché aumenta il rischio di andare incontro alle malattie legate al sovrappeso come diabete di tipo 2, ipertensione, problemi cardio-vascolari…
Arrotondando, il consumo medio di pasta è risultato per le donne tra i 50 e i 60 grammi al giorno, mentre per gli uomini di 60-80 g. Porzioni modeste che sono risultate associate in modo negativo con gli indicatori di obesità. In altre parole, si conferma salutare e salvalinea l’abitudine tutta italiana di mangiare un po’ di pasta a pranzo, ancora meglio – sottolineano i ricercatori - se condita con ingredienti ricchi di antiossidanti come la salsa di pomodoro, l’aglio e la cipolla e l'olio extravergine.
In conclusione, per dimagrire non bisogna levarsi la pasta, spesso è la prima cosa che facciamo, ma ridurre le porzioni. E per cominciare eccovi una bella ricetta estiva di pasta alla nostra maniera, con più ortaggi e le favolose mandorle!